lunedì 11 maggio 2015

Antiche armonie a San Michele Arcangelo




Velletri è un teatro di pietra a cielo aperto (1). 
Velletri è tesoro nascosto che il fato talvolta aiuta a ritrovare ma che ora più che mai ha bisogno di essere riportato alla vera luce: Velletri è storia e memoria, arte, tradizione e cultura nelle sue molteplici sfaccettature. 
Nella bellissima cornice di San Michele Arcangelo si è tenuto nel pomeriggio di domenica 10 maggio il primo di quattro eventi a cura del Maestro Vladimiro Galiano dell'Associazione Musicale Armonia Antiqua. Un concerto di musica medioevale e rinascimentale, eseguita con copie di strumenti d'epoca, (2) illustrati di volta in volta prima dell'esecuzione di opere diverse, sia nella struttura che nei timbri. Un'iniziativa culturale portata anche in scuole di vario ordine e grado, in città. 
Pipe e colascione, pipe e tamburo, salterio a pizzico, famiglia di flauti dolci, ud, viella, salterio ad arco, ribeca e ribeca basso, cromorno, flauto traverso, simphonia, rankett e ciaramella, gli strumenti illustrati il cui suono ha deliziato i presenti, possedendo la chiesa di San Michele una ottima acustica. Sono stati eseguiti alcune Cantigas de Santa Maria (3), estampie o istampida (4), lauda (5), saltarello (6)... ogni brano nell'ottica di presentazione, appunto, delle caratteristiche dei succitati strumenti. Nella stessa location il Maestro Galliano si è in passato esibito in svariati concerti, recitals e nella direzione di un coro di musica antica

Antiche armonie in una cornice meravigliosa nella interessantissima e ricca piazza Cesare Ottaviano Augusto, che rivivrà storia e tradizioni anche nell'imminente evento di fine luglio ANNO DOMINI 1495 a cura dell'Associazione Sbandieratori e Musici di Velletri.

Siamo fra quanti - e non sono pochi! - auspicano per la nostra città un nuovo 'Rinascimento', per un rinnovamento storico, architettonico e artistico nella cultura locale come ben compreso, fra gli altri, anche dal Comune di Albano laziale.

 Ad maiora, Armonia Antiqua! Semper ... 
Grazie, Maestro Galiano! 

La locandina della serie di concerti a
San Michele Arcangelo VELLETRI



Già titolare della cattedra di flauto presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, il Maestro Galiano possiede una esperienza quarantennale nell'esecuzione di musica medioevale, rinascimentale e barocca. Col gruppo Armonia Antiqua di cui fa parte dal 1975 ha effettuato numerose torunées in Europa, Stati Uniti, paesi dell'Est europeo e Medio Oriente. Ha inciso dischi di musica medioevale e rinascimentale, collaborando anche con Angelo Branduardi, effettuato registrazioni per le tre reti nazionali Rai e per Telemontecarlo. 



1) bellissima definizione di Marcello Fagiolo, storico dell'arte e dell'architettura 
2) Solo alcuni degli strumenti illustrati : 
 Viella : strumento base della musica medievale,trae le sue origini dal rebab arabo. Le corde di budello, messe in risonanza da un archetto di crine molto curvo, variano da tra a cinque. Si può suonare in due maniere : da braccio o da gamba a seconda che si appoggi sulla spalla o tra le gambe; Pipe & Tabor : due strumenti utilizzati contemporaneamente da un solo musicista per eseguire danze. Il flauto ha tre soli fori per essere facilmente suonato con una mano, mentre con l'altra di percuote un piccolo tamburello a cornice; Salterio : uno degli strumenti più antichi, di tradizione orientale, era a forma trapezoidale o triangolare e si poteva suonare con dei plettri che pizzicavano le corde di metallo, o con le dita a mo' di arpa; Symphonia : strumento musicale dell' XI sec. E' composto da una cassa nel cui interno trova posto una ruota che azionata a manovella esterna mette in frizione delle corde, alcune di bordone ed altre per la melodia, ottenuta da alcuni tasti che premono le corde messe in risonanza dalla ruota. Strumento tipico dei menestrelli girovaghi è detta anche viola da orbo perché suonato anche dai ciechi e dai mendicanti; Saz o Chitarra saracena : liuto turco con tre corde doppie di metallo, un lungo manico tastato ed una piccola cassa armonica a guscio scavata da un unico pezzo di legno e con un foro di risonanza alla base della cassa armonica, utilizzato per ritmare la musica ed eseguire sulle prime corde le melodie; etc. 
3) Cantigas  de Santa Maria ; raccolta di 403 composizioni attribuite ad Alfonso X el Sabio, scritte in lingua galiziana (nord della Spagna). La maggior parte dei testi racconta di miracoli effettuali dalla Vergine Maria e la forma musicale risente molto delle influenze francesi trobadoriche. 
4)  Espampie o istampida : composizione in forma di danza composta da sezioni, una delle quali aperta che si collega alla successiva detta chiusa che porta la formula cadenzale di chiusura della sezione.
5)  Lauda : raccolta di musiche di tipo penitenziale e processionale risalenti al XII e XIII sec. nell'area del centro Italia. Il libro dove sono state raccolte è detto Laudario di Cortona (Arezzo). I testi e le musiche sono di anonimi, ma ne ricordiamo alcuni scritti da Jacopone da Todi e da San Francesco. I contenuti rivelano una spiritualità semplice e diretta adatta a colpire la sensibilità delle comunità cittadine e soprattutto rurali, dove la fede era ancora decisamente intrisa di elementi pagani. 
6) Saltarello : forma di danza veloce e briosa di carattere popolaresco. Veniva spesso eseguita da un unico suonatore che si avvaleva del pipe and tabor.  

mercoledì 29 aprile 2015

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DANZA 2015


L'immagine dell'illustratrice ispanica Mònica Carretero
dedicata alla giornata odierna

Il 29 aprile è festeggiata la Giornata Internazionale della Danza promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO. Una giornata di festa che accomuna tutti i paesi del mondo.
La commemorazione è istituita nel 1982 per il Comitato Internazionale della Danza – C.I.D. dell’Istituto Internazionale del Teatro (ITI-UNESCO). La data commemora la nascita di Jean-Georges Noverre (1727-1810), che fu il più grande coreografo della sua epoca, il creatore del balletto moderno. Nel 2013 si è celebrato il quarantesimo anniversario del C.I.D. 



“Oggi, in Italia, la danza è in una situazione strana: abbondano le buone intenzioni ma molte di queste restano tali, scarseggiano i fatti, molte persone remano contro”. Carla Fracci definisce così, conversando con l’AdnKronos, lo stato di salute della danza in Italia, in occasione della “Giornata Internazionale della danza”. Una ricorrenza della quale la Fracci sottollinea l’universalità: ”Per tutti gli uomini e le donne la danza è un fatto fondamentale, basta pensare che già prima di nascere danziamo nelle acque materne“.
Il suo sogno è che gli esseri umani “si uniscano in una danza generale, una preghiera danzata, per implorare conforto e sollievo ai tanti che soffrono”. Ma a soffrire è anche la danza nel nostro Paese: ”Ormai mancano i maestri, gli educatori fisici e soprattutto morali sono sempre di meno, è un momento difficile“, riassume la Fracci che alla domanda se consiglierebbe a un giovane, oggi, di intraprendere la sua carriera, risponde appassionata “assolutamente si ma gli raccomanderei di tenere ben presente una parola, un concetto molto usato in questi giorni: ‘resistenza’”.

giovedì 2 aprile 2015

Ode a madonne in primavera





Fresca rosa novella,
piacente primavera,
per prata e per rivera
gaiamente cantando,
vostro fin presio mando – a la verdura.

     Lo vostro presio fino
in gio’ si rinovelli
da grandi e da zitelli
per ciascuno camino;
     e cantin[n]e gli auselli
ciascuno in suo latino
da sera e da matino
su li verdi arbuscelli.
     Tutto lo mondo canti,
po’ che lo tempo vène,
sì come si convene,
vostr’altezza presiata:
ché siete angelicata – crïatura.

     Angelica sembranza
in voi, donna, riposa:
Dio, quanto aventurosa
fue la mia disïanza!
     Vostra cera gioiosa,
poi che passa e avanza
natura e costumanza,
ben è mirabil cosa.
     Fra lor le donne dea
vi chiaman, come sète;
tanto adorna parete,
ch’eo non saccio contare;
e chi poria pensare – oltra natura?

     Oltra natura umana
vostra fina piasenza
fece Dio, per essenza
che voi foste sovrana:
     per che vostra parvenza
ver’ me non sia luntana;
or non mi sia villana
la dolce provedenza!
     E se vi pare oltraggio
ch’ ad amarvi sia dato,
non sia da voi blasmato:
ché solo Amor mi sforza,
contra cui non val forza – né misura. 


GUIDO CAVALCANTI



mercoledì 4 marzo 2015

Non danzando, ma ... felici di esserci!


Una nostra rappresentanza in costume, insieme agli Sbandieratori e Musici di Velletri, ha preso parte allo storico evento del Carnevale Romano alla sua settima edizione. Organizzato da Marco Lepre, direttore artistico di eventi ormai di rilievo nel panorama equestre/culturale capitolino, coadiuvato dall'Accademia del Teatro Equestre, dall'accurata professionalità della Dalia Events e da altre realtà ed enti pubblici e privati, torna dopo l'anno di esilio forzato a Fano con una edizione curata da Francesca Barbi Marinetti e dedicata a Cristina di Svezia, sovrana abdicataria convertita che trascorrerà i suoi ultimi anni nel 'cuore della Chiesa'.

Il futuro antico della nostra cultura, così definisce l'evento il presidente onorario Federico Mollicone. Un futuro che malgrado le avversità e le difficoltà organizzativo/gestionali in tempi di crisi, riesce a farsi presente ed incarnarsi e percorrere le strade della capitale grazie alla dedizione ed alla passione di tanti.

Cristina di Svezia (interpretata da Maria Rosaria Omaggio) arriva a Roma e varca la Porta del Popolo, già Porta Flaminia perché da qui usciva ed esce tuttora la via consolar Flaminia che anticamente aveva inizio molto più a sud ... L'aspetto attuale è frutto di una ricostruzione cinquecentesca, resa necessaria anche dalla rinnovata importanza che in quell'epoca la porta aveva di assunto dal p unto di vista del traffico urbano proveniente dal nord. La facciata esterna fu commissionata da papa Pio IV a Michelangelo, che però trasferì l'incarico a Nanni di Baccio bigio, il quale realizzò l'opera tra il 1562 e il 1565 ispirandosi all'arco di Tito.

La facciata interna fu invece realizzata da Gian Lorenzo Bernini - nei panni del quale Federico Mollicone ha accolto la sovrana, unitamente ad altro egregio cavaliere, l'attore Roberto Ciufoli in panni barocchi ... - per il papa Alessandro VII e venne eseguita proprio in occasione dell'arrivo a Roma, il 23 dicembre 1655, della regina Cristina, come ricorda l'iscrizione "FELICI FAUSTOQ(ue) INGRESSUI ANNO DOM MDCLV" scolpita sull'attico della facciata interna per volontà dello stesso papa, del quale venne anche apposto lo stemma di famiglia (il monte di sei pezzi sormontato dalla stella a otto raggi, emblema dei Chigi).

Una porta aperta sulla Storia varcata idealmente dal grande corteo di oltre 100 cavalli e 200 figuranti che si è snodato per le vie del centro storico. Alla sfilata hanno preso parte figuranti in costume, artisti equestri, gruppi storici, le rappresentanze buttere della regione, simbolo culturale e storico dell'equitazione da lavoro nel nostro paese, e i corpi  militari che hanno dato lustro alla storia della cavalleria italiana, come la fanfara a cavallo del Reggimento Lancieri di Montebello (8°), il 4° Reggimento Carabinieri a cavallo, la Polizia di Stato a cavallo e il Corpo Forestale dello Stato, una rappresentanza del  Palio del velluto di Leonessa, nel reatino.

All'imbrunire, gran chiusura con le magnifiche coreografie disegnate nel cielo sopra Piazza del Popolo dai fuochi d'artificio barocchi del Gruppo IX Invicta che hanno regalato forti emozioni a turisti e romani a naso in su, mentre in molti si trasferivano nella splendida cornice di Palazzo Corsini (residenza della sovrana svedese sino alla sua morte) per la primissima europea di "Cristina di Svezia Regina a Roma", spettacolo teatrale con la direzione artistica di Feancsca Barbi Marinetti, interpretato da Maria Rosaria Omaggio, Alessandro Benvenuti (grande amico del Carnevale Romano, l'indimenticabile custode della porta del tempo dell'edizione 2013, che accompagna lo spettatore in un viaggio dall'antica Roma al medioevo, passando per il Rinascimento ed il Barocco, fino ai giorni nostri ed oltre nel futuro) e Viola Pornaro. Musiche del repertorio barocco a cura di Pierluigi Pietronito. L'iniziativa è stata finalizzata al restauro del ritratto di Cristina di Svezia di Kustus Van Egmont, presente fra gli altri tesori di Palazzo Corsini.

Altri cortei spettacolari erano comunque passati sotto la porta, il più grandioso quello dell'esercito francese di Carlo VIII che il 31 dicembre 1491 sfilò per ben sei ore fornendo una rara dimostrazione di potenza militare; ma anche i cortei dei cardinali che, papa in testa, si recavano a cavallo in concistoro suscitando l'entusiastica  e rispettosa ammirazione del popolo di Roma.
Lo stesso Carlo VIII al di cui passaggio a Velletri durante la sua discesa verso Napoli, l'Associazione Sbandieratori e Musici di Velletri dedica l'evento estivo ANNO DOMINI 1495.


Carnevale o meno, SURSUM CORDA semper! E' il nostro motto!
W la Creatività, l'Arte, la Storia!









  








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